martedì 24 marzo 2020

Un concetto di antiche origini-STEP#02

In qualche post precedente ho accennato alle origini latine della parola "impulso", costituita dal verbo "pellere", spingere, e da "in", particella introduttiva del complemento di moto a luogo, con il significato di verso. La parola ha, dunque, il significato di "spingere verso qualcosa".
Come già osservato nello stesso post a cui facevo riferimento, la parola "impulso" non nasce col latino seppure è esso che ce la tramanda così come la conosciamo oggi.
A questo punto ci chiediamo cosa spinse i latini a condensare le molteplici terminologie precedenti (osservate in lingua greca, da cui i romani attinsero notevolmente), in un'unica semplice parola.
Il motivo è intuitivo.
Publio Virgilio Marone
Come tutti sappiamo, i romani erano dei grandi amanti della concretezza e della chiarezza. In questo si distinguevano dai greci. Nonostante amassero in grande misura tutte le arti, dalle più grandi alle inferiori (se così si possono definire ), come i loro "propinqui", non condividevano certi aspetti del loro essere. Essi consistevano nell'eccessivo dilungarsi perdendo di vista l'obiettivo. Si pensi ai 24 libri dell'Iliade, contrapposti alla metà dei libri dell'Eneide virgiliana.
Una delle parole che essi decisero di condensare fu proprio quella in esame, così che da "ὁρμή"(ormé) e "προτροπή" (protropé), si passò ad "impulso", oggi usata da tutti noi.
E' con i romani, inoltre, che essa viene usata, come viene fatto tuttora, in letteratura.
La ritroviamo a indicare i suoi molteplici aspetti, dal punto di vista tecnico in Vitruvio , a quello più umano nella letteratura di età imperiale. In età imperiale, infatti, ritroviamo aspetti che sono stati fortemente attuali nel Romanticismo e Decadentismo, di cui l'impulso faceva largamente parte.
Resti dell'antica città di Roma
Foro Romano, Roma
Ovviamente è importantissimo ribadire che non è con la letteratura latina che si parla per la prima volta di impulso. Come già accennato, era presente in altre lingue e in altre letterature. Come tralasciare i grandi filosofi greci e le loro teorie (ma di questo parlerò in seguito).
Con i Romani la ritroviamo così come viene utilizzata oggi, comprendendo una serie di significati e sfumature che prima erano indicati diversamente.

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