martedì 14 aprile 2020

Anima razionale, irascibile e concupiscibile-STEP#08

Testa ritraente Platone rinvenuta 
nell'area sacra in
Largo Argentina (1925) a Roma. Copia, 
conservata nel Musei Capitolini,
di un'opera creata da Silanion.

"Vengono quindi distinte le tre facoltà dell'anima: facoltà razionale, concupiscibile, impulsiva. L'uomo è giusto quando la parte razionale dell'anima, sostenuta da quella impulsiva, comanda su quella concupiscibile in caso contrario si ha l'ingiustizia." 

Platone, Repubblica


La Repubblica, in greco Πολιτεία (Politèia) è un dialogo platonico scritto tra il 390 e il 360 a.C. andando a costituire una delle opere della maturità.  Al giorno d'oggi rappresenta una sorta di summa di quelli che sono i temi fondamentali del pensiero del grande filosofo greco, allievo di Socrate: la giustizia, l'organizzazione dello stato ideale, lo sviluppo della polis, il mito della caverna (che riassume a sua volta quanto esposto in altri dialoghi, circa mondo sensibile e mondo intelligibile) e l'arte come imitazione dell'imitazione.
Ho pensato di soffermarmi su un tema di cui Platone si occuperà anche nel Fedro, ma che, all'interno del presente dialogo, mi sembra più vicino a quanto esposto nel blog: la tripartizione dell'anima.
Il filosofo greco dedica molto spazio a quella che è la natura dell'anima, interrogandosi più volte sugli aspetti che la caratterizzano. Essa è costituita da tre parti: una parte "irascibile", che contiene l'impulso ad agire, una parte "concupiscibile", tipica dell'impulso volitivo e degli istinti, e una parte "razionale", che rappresenta, al contrario, la guida per le precedenti.
Quest'ultima è correlata alla sapienza, tipica degli uomini saggi.
L'aspetto su cui voglio soffermarmi è la presa di posizione del filosofo circa gli impulsi, che riprende,

come sappiamo bene, dal suo maestro Socrate.
Frammento papiraceo della Repubblica
Importante è ribadire un concetto: Platone non nega la forza degli impulsi, purché siano condotti nella giusta direzione dalla ragione. Un'immagine che chiarisce quest'ultimo punto e data nel Fedro. Il filosofo utilizza il mito del carro alato per rendere più semplice il concetto: l'auriga, che rappresenta la ragione, deve domare i due cavalli che trainano il carro, a loro volta l'anima irascibile e l'anima concupiscibile; soltanto in questo modo, ovvero equilibrando le tre parti, si potrà condurre un'esistenza felice.
In questo modo il filosofo dà spazio a un tema che sarà sempre al centro del dibattito filosofico: la continua lotta tra ragione e pulsioni.
L'impulso terreno, diventa, quindi, in Platone, una parte importante dell'anima umana, necessario per raggiungere un equilibrio a cui tutti i saggi devono aspirare.

Link:http://www.ousia.it/content/Sezioni/Testi/PlatoneRepubblica.pdf

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