martedì 9 giugno 2020

SERIE TV:Diario di un'impulsiva-STEP#22

Diario di un'impulsiva

Episodio 1: 
Uno strano incontro
La vita di Sofia era stata così da quando era bambina. Aveva avuto da sempre problemi con le decisioni, arrivando a trovarsi in situazioni difficili e pericolose. Fino a quel giorno, però, era sempre riuscita a cavarsela.
Era il due dicembre e la giornata sembrava più grigia del solito quando aveva salutato la sua famiglia per andare a scuola. Quella mattina era stata più brutta delle altre: sua mamma e suo padre avevano litigato per l'ennesima volta e sua sorella era stata più cattiva del solito. Si sentiva stretta in quel mondo in cui nessuno le voleva bene.
Sofia aveva grandi sogni per il suo futuro: sarebbe voluta diventare una nota pianista e girare per il mondo facendo concerti. Aveva ereditato la passione per la musica da sua nonna, il suo grande punto di riferimento. Ella, da giovane, aveva combattuto contro la leucemia e aveva vinto. Era la donna più forte che conoscesse.
"Attenta al gradino signorina", aveva sentito da un uomo alle sue spalle. Girandosi aveva scorto la sua figura ed era rimasta colpita dal suo volto gentile.
Le lezioni trascorsero velocemente. Non prese l'autobus, aveva bisogno di aria, e mettendo le cuffie alle orecchie si incamminò verso casa.
Fu in quel momento che scorse la stessa figura che l'aveva meravigliata qualche ora prima e si accorse che l'uomo le stava facendo segno di avvicinarsi. Nonostante non lo conoscesse decise di raggiungerlo.
In quel modo Sofia conobbe Luca, uomo d'affari che divenne una presenza costante nella sua vita per i successivi due mesi. Passarono moltissimo tempo insieme, malgrado l'enorme differenza d'età e la ragazza cominciò a sentire nuovamente quell'affetto che non sentiva più da tanto. I suoi genitori non sapevano niente di quell'amicizia, ma non perché la ragazza avesse qualcosa da nascondere, dato che non provava altro se non un forte affetto amichevole, ma perché sapeva che la sua famiglia non avrebbe capito. E così i giorni passarono.

Episodio 2:
La partenza
"Perché non vieni con me? Devo trasferirmi a Parigi per lavoro, tu qui non ci stai bene", erano le parole che non uscivano più dalla sua testa. Luca aveva ragione, lei lì non ci stava bene. I suo genitori stavano per divorziare e sua sorella sfogava tutto il suo dolore su di lei.
Da quando era arrivato quell'uomo misterioso la sua vita aveva preso nuovamente colore eppure c'erano cose che non riusciva del tutto a capire: perché una persona di quarant'anni si era così interessata a una ragazza di diciassette tanto da chiederle di trasferirsi? Non poteva essersi innamorato. Lei stessa aveva più volte messo in chiaro le cose. Eppure continuava a balzarle per la testa di partire, di toccare con mano quella libertà che non aveva mai sentito sulla sua pelle.
Quella sera fu triste. Sofia era immersa nei suoi pensieri quando squillò il telefono. Era la badante di sua nonna che avvertì la famiglia della scomparsa della donna. In quel momento il mondo della ragazza crollò, si frantumò in mille pezzettini mentre la decisione di partire era ormai diventata una certezza.
Sua nonna sapeva bene di quanto Sofia fosse impulsiva, le aveva sempre raccomandato di fare attenzione, di pensare attentamente prima di prendere una decisione importante avvertendola del fatto che a certe cose in seguito non si può più rimediare. La ragazza, purtroppo, non aveva mai compreso il senso delle sue parole e quella partenza così affrettata ne era la prova.
Abbandonò casa sua qualche giorno dopo durante la notte, recandosi presso l'appartamento di Luca dopo aver scritto una lettera di saluto che lasciò sul tavolo della cucina.
Una volta arrivati a Parigi, però, la persona che credeva di conoscere, l'uomo che l'aveva salvata da quella brutta piega che aveva preso la sua esistenza si rivelò il peggiore dei nemici.

Episodio 3:
Un nuovo incubo
Lo sguardo di Luca era cambiato, aveva gli occhi che brillavano di una luce strana, oscura. Le sembrava impossibile che una persona potesse cambiare così rapidamente eppure nei giorni a seguire la vita di Sofia divenne un vero inferno. Non le era permesso di uscire di casa per nessun motivo al mondo, le era stato sequestrato qualsiasi dispositivo con cui potesse avere contatti con altre persone e non poteva gridare in cerca di aiuto perché l'appartamento era stato perfettamente insonorizzato prima del loro arrivo.
Non c'era notte che la ragazza non trascorresse piangendo, conscia di aver commesso uno sbaglio enorme e sperando con tutta sé stessa che la sua famiglia la stesse cercando. In effetti era quello che stava accadendo: i suoi genitori all'indomani della fuga della loro figlia avevano contattato le autorità ma, purtroppo, le ricerche erano diventate estremamente difficili da portare avanti, a causa della mancanza di tracce lasciate da Sofia.
Passarono ben due anni da quando la ragazza era stata rapita e arrivò il giorno del suo diciottesimo compleanno.
Quella sera, però, l'uomo fece un passo falso: lasciò per sbaglio il suo cellulare sul tavolo e andò a farsi la doccia. La ragazza cogliendo l'occasione al balzo chiamò la polizia. Purtroppo, appena compreso l'errore Luca tornò indietro trovando Sofia a telefono. Fu in quel momento che preso da un raptus spinse la ragazza con tutta la sua forza da lui posseduta causandole una ferita.
Pensando al peggio Sofia immaginò sua nonna scusandosi per lo sbaglio commesso.
Qualche minuto dopo, però, la porta dell'appartamento venne sfondata dagli uomini della polizia che bloccarono Luca e salvarono la ragazza.
La giovane donna poté ricongiungersi alla sua famiglia, cominciò ad apprezzare le piccole cose su cui non si era mai soffermata più di tanto e soprattutto capì quanto fosse importante pensare e ragionare attentamente prima di prendere decisioni così importanti trasformando l'impulsività, che tutti consideravano un difetto, in un pregio.

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