martedì 5 maggio 2020

Lo Stoicismo e il "primo impulso"

Lo Stoicismo è una corrente filosofica nata ad Atene nel 300 a.C., ad opera di Zenone di Cizio.
Si diffuse poi largamente in tutto il mondo il mondo allora conosciuto, influenzando anche il pensiero di molti uomini illustri.
La filosofia da lui concepita era organizzata in maniera sistematica seguendo la distinzione, già
presente nell'Accademia di Platone, tra logica, fisica ed etica.

Lucio Anneo Seneca, 
Busto in marmo di Seneca, scultura anonima
del XVII secolo, Madrid, Museo del Prado

Uno dei punti principali della loro dottrina relativamente all'etica consisteva nella teoria del "primo impulso","próte hormé". 
Come avevano già fatto molti e come faranno tanti altri dopo, gli stoici si interrogavano su quale fosse il primo impulso, appunto, della natura e dei viventi in generale.
Questo è quanto leggiamo negli Stoicorum Veterum Fragmenta (abbreviato SVD), raccolta di frammenti e testimonianze degli stoici, messi insieme tra il 1903 e il 1905 dallo storico tedesco Hans Von Arnim:
"Il suicidio di Seneca", 1871,  Manuel Dominguez Sanchez.
Olio su tela. Museo del Prado, Spagna

"Affermano che il primo impulso per l'animale è tendere a conservare sé stesso, perché la natura fa sì che l'animale si appropri di sé fin dal principio (oikeióuses autó tes phýseos ap'archés), come dice Crisippo nel primo libro Sui fini, dove dice che il «primo proprio» (próton oikéion) per ogni animale è la sua costituzione e la coscienza di essa. Infatti non sarebbe verosimile né che la natura facesse alienare un animale da sé, né che dopo averlo fatto non lo facesse né alienare né appropriare. Resta dunque da dire che dopo averlo costituito lo faccia appropriare a sé stesso: così infatti respinge le cose dannose e cerca quelle appropriate.
Ciò che alcuni [gli Epicurei] dicono, che il primo impulso degli animali vada verso il piacere, mostrano che è falso. Affermano infatti che il piacere, se mai esiste, è un prodotto successivo, quando la natura, dopo aver cercato le cose adatte, lo fornisce in sé e per sé alla costituzione: e in questo modo gli animali appaiono lieti e le piante fioriscono.
In nulla, affermano, la natura differisce riguardo alle piante e riguardo agli animali, perché pur senza impulso e sensazione amministra anche le prime, e d'altra parte in noi alcune cose avvengono in modo vegetativo. Ma poiché agli animali in più si aggiunge l'impulso, servendosi di esso vanno verso le cose proprie. Dunque per questi vivere secondo natura corrisponde a farsi guidare dall'impulso, mentre, dato che il logos è dato agli esseri razionali per una più perfetta costituzione, vivere secondo natura diventa per essi esattamente vivere secondo logos. Infatti questo si aggiunge come artefice dell'impulso" (SVF III.178).


                                           
Busto di Zenone di Cizio, copia di
epoca augustea (23 a.C. - 14 d.C. circa)
di un originale greco (III secolo a.C.) conservata al
Museo Archeologico di Napoli (inv. 6128)-
Foto di Paolo Monti, 1969.
Oltre a celare un'interessante polemica nei confronti degli Epicurei, seguaci di un'altra corrente filosofica, l'Epicureismo, il passo evidenzia un aspetto fondamentale: per gli Stoici il primo impulso consiste innanzitutto nell'appropriarsi di sé stesso, nell'accettarsi e desiderarsi e nel cercare di autoconservarsi
L'autoconservazione, trattata nello scorso post con Hobbes, riappare in un testo risalente a più di mille anni prima. Nonostante la distanza temporale, però, osserviamo che il tema resta lo stesso e con esso la riflessione circa l'importanza che l'impulso all'autoconservazione riveste nella vita degli esseri umani.


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