venerdì 12 giugno 2020

Sintesi finale-STEP#24

Impulso.
Una sola parola, tanti significati. Non avevo mai avuto modo di pensare a quante e quali fossero le riflessioni e i concetti intorno a tale argomento, né ad altri in generale, in quanto al giorno d'oggi tante sono le parole di cui abbiamo dimestichezza eppure di poche conosciamo il significato nella loro completezza.
L'esperienza del blog mi ha permesso di allargare il mio modo di pensare, di guardare  a più mondi insieme, di agire con fare interdisciplinare analizzando temi che vanno dall'ingegneria alla filosofia, passando per l'arte e la letteratura.
Immagine simbolo relativa
al significato fisico dell'impulso
L'impulso è un concetto che ho conosciuto per la prima volta nel corso di questo semestre durante lo studio della meccanica: "L'impulso è pari alla variazione di quantità di moto". In realtà analizzandolo dal punto di vista perlopiù umano ho scoperto di averlo portato sempre con me. L'impulsività mi ha caratterizzato sin da piccola ed è per questo che ho basato la serie tv (in leggera parte, quindi, autobiografica) su una ragazza impulsiva e ho deciso di introdurre un'analisi dell'impulsività.
L'etimologia della parola ci ricorda che impulso rappresenta il comunicare il moto ad un altro, eppure non deve essere inteso esclusivamente come una spinta in senso puramente meccanico.
Leopardi, ad esempio, ci ha insegnato che la poesia stessa può essere vista come "impulso dell'anima" mentre Mirò, esponente del Surrealismo,  ha rilevato in ciascuno di noi, e in lui stesso in primis, un impulso creativo. E' in ambito filosofico che si sono avuti i punti di vista più contrastanti: mentre alcuni filosofi hanno dato un'accezione positiva all'impulso, tra i tanti Fichte che lo ha considerato parte integrante dell'essere umano, molti altri ne hanno analizzato gli aspetti più oscuri (Sant'Agostino con la sua aspra critica agli impulsi del peccato o Aristotele che, nell'Etica Nicomachea, ha espresso la necessità di un dominio della ragione sull'impulso). Quest'ultimo, da un certo punto di vista, si è discostato dal suo maestro, Platone, il quale, al contrario, non aveva negato la forza degli impulsi, purché condotti nella giusta direzione dalla ragione.
E' Hobbes, filosofo britannico del Seicento, a dire fermamente che in ciascun uomo vive l'impulso all'autoconservazione, in quanto sfugge la morte che considera il peggiore dei mali (argomento già trattato dagli stoici).

Impulso significa anche tendere verso qualcosa di innovativo, o verso un qualcosa che non è condiviso da tutti ma che ci caratterizza. E' quanto accade al testimonial dell'impulso, Vilfredo Pareto, che  si slancerà verso un nuovo prototipo di ingegnere. In questo ambito rientra anche l'impulso alla digitalizzazione che si è avuto a causa della pandemia che quest'anno ha sconvolto le nostre vite.
Il Club di Roma, inoltre, è stato da me annoverato tra quelli che si sono distaccati dalla tradizione, poiché attraverso i "Limiti dello sviluppo" si è spinto verso un nuovo modo di osservare e analizzare le crisi basandosi principalmente su uno sguardo d'insieme.
Mappa concettuale

Ci stiamo pian piano avvicinando alla modernità, eppure Francis Bacon nella Nuova Atlantide, opera del 1624, aveva anticipato un po' i tempi mostrando, utopicamente, una società che si interrogava sui "secreti impulsi delle cose" andando a scavare scientificamente nei fenomeni non solo naturali ma anche sociali. Sono passati tanti anni dal Seicento e l'approccio uomo-scienza o meglio uomo-tecnica è cambiato. E' quanto ci mostra Umberto Galimberti, filosofo contemporaneo, che ha rilevato un certo dualismo tra impulsi irrazionali e razionalità tecnica. Egli ha, però, allo stesso tempo, mostrato quanto la tecnica negli ultimi anni si stia adattando a quell'impulso inconscio dell'uomo che Marx aveva definito impulso ad accumulare ricchezza.
Abbiamo dunque osservato lati positivi e negativi del concetto di partenza ed è quanto è riscontrabile anche nell'essere umano inteso come corpo dotato di anima. Uno dei sentimenti più forti per l'uomo è l'amore, quale impulso più bello, che ci spinge verso qualsiasi azione (quanto abbiamo visto nel cinema con Romeo and Juliet). Tali azioni, però, non sempre sono positive ed è quanto è evidente dagli ultimi articoli di cronaca, sempre più intessuti di femminicidi dovuti a un impulso criminale, legato a un amore che è ormai diventato morboso.

Concludendo, i temi toccati sono stati molti, passando anche per la poesia con Alda Merini e il suo impulso come rassegnazione e per la letteratura americana con Guthrie, che ha ritrovato tale concetto
nella carovana di pionieri alla volta dell'Oregon.

Vorrei concludere questo viaggio utilizzando la citazione di Aleister Crowley con cui ho aperto il blog: "È un terribile errore lasciare ristagnare qualsiasi impulso naturale, fisico o mentale. Sopprimetelo, se volete, e liberatevene o realizzatelo, e toglietevelo di torno, ma non consentitegli di restare lì a putrefare".



Dagli impulsi umani a quelli artificiali

Le reti neurali sono modelli matematici che si basano sul funzionamento biologico del cervello umano. Si tratta di sistemi software e/o hardware che imitano il funzionamento dei neuroni e sono diventate  parte integrante delle tecnologie di apprendimento profondo, o Deep Learning, e del più ampio contesto dell’intelligenza artificiale.

Esse sono alla base delle più evolute forme di intelligenza artificiale permettendo l'utilizzo di meccanismi molto simili all'intelligenza umana.
Nell'uomo le reti neurali rappresentano la sede della capacità di comprendere l'ambiente e i suoi mutamenti, in modo da reagire in maniera adatta a qualsiasi esigenza.
Esse sono alla base della trasmissione dell'impulso nervoso. Molti dei meccanismi sfruttati all'interno delle reti neurali sono stati quindi implementati anche nelle reti artificiali, sebbene siano stati (ovviamente) semplificati. Ad esempio, non esistono gli analoghi dei neurotrasmettitori ma lo schema di funzionamento è molto simile.

Tale nuovo modello di rete neurale, che sta prendendo piede negli ultimi anni ed è definito Rete neurale spiking o Spiking Neural Network (SNN) , incorpora oltre allo stato sinaptico e neurale anche il concetto di tempo.
Esso si basa perlopiù su una codifica matematica del cosiddetto "treno di impulsi", in modo tale da trasformare quest'ultimo in un numero reale. 
Ovviamente è ancora tutto in fase di sperimentazione ma moltissimi sono stati i passi avanti da quando, nel 1943, il primo modello rudimentale di neurone artificiale recettivo di impulsi nervosi è stato proposto dagli scienziati McCulloch e Pitts.




Sintesi finale-STEP#24

Impulso . Una sola parola, tanti significati. Non avevo mai avuto modo di pensare a quante e quali fossero le riflessioni e i concetti into...